Presentazione critica di Mirco Lanzi




critica



"Il tema principale delle sue opere è l'acqua, con tutti gli ambienti naturali e gli elementi ad essa connessi: fondali marini, onde, paesaggi fluviali e lacustri."


Tutto ruota intorno all'acqua, elemento simbolo di protezione e conservazione, ma anche di morte. Dal liquido amniotico del grembo materno nel quale l'essere umano si forma, alle profondità inquietanti degli abissi marini inesplorati, l'acqua regna esercitandone la propria importanza. E questo influenza le emozioni dell'artista che le trasferisce nelle proprie opere.

Non si tratta quindi di semplici riproduzioni della realtà, sebbene riprese da fotografie rielaborate, bensì di versioni emotive del vero che si collocano ben al di sopra della semplice visione.

L'artista teme il mare e la pericolosità delle acque profonde, e non a caso nei suoi acquerelli i fondali si presentano scuri e carichi di velature. La realizzazione è quella della stesura del colore su carta inumidita, alla quale segue la serie di velature col metodo bagnato su asciutto. L'acqua per lui non è azzurra e chiara, ma blu e profonda.

Gli abissi rappresentano per Mirco Lanzi i luoghi dell'anima, della propria introspezione, dove il fondo si intravede ma resta sconosciuto. Dove tutto è in continuo mutamento e proprio per questo resta misterioso e affascinante, riconducendo ai temi del bello, del pittoresco e del sublime del Romanticismo. Ma non è più come per il movimento Romantico l'uomo testimone davanti alla natura sconfinata, bensì l'animale che la abita. Sublime e imponente è l'essere marino, manta, pesce o polipo che sia, che a volte protagonista della scena, a volte semplice comparsa, testimonia che c'è vita in quel mondo misterioso e minaccioso.

E come i grandi acquerellisti utilizza colori caldi e nitidi per i soggetti in primo piano che devono risultare più vicini, e colori freddi e cupi per i piani prospettici più lontani e in profondità. Molto utilizzata dall'artista per la realizzazione dei soggetti è la tecnica della mascheratura delle forme con gomma liquida stesa a pennello. In questo modo si isolano anche le parti della scena che devono rimanere luminose. Nell'acquarello non si può correggere come con le altre tecniche pittoriche cancellando o usando colori coprenti, ma bisogna lasciare subito il colore molto diluito per rendere la luce attraverso la luminosità del foglio sottostante.

A differenza delle altre tecniche bisogna lavorare scuro su chiaro e non viceversa. Proprio per questo l'acquarello è una delle tecniche pittoriche più difficili in assoluto. Stesure cromatiche varie con effetti di tessitura sono applicate con diverse procedure, studiate prima separatamente dall'artista per avere la certezza del risultato finale. In alcuni casi i soggetti delle opere di Mirco Lanzi sono inventati, studiati sulla base di un bozzetto monocromatico solitamente fatto a grafite. Nei paesaggi con onde che si abbattono sulla riva o sugli scogli troviamo un gabbiano testimone della forza della natura e della potenza incontrollabile degli elementi acqua e aria. Onde che sembrano sfidare il vento scandite da un ritmo oscuro. Marine che esprimono tutto il timore ed il fascino di una vastità senza confini. Ma bisogna perdersi nei recessi della propria anima e nelle paure inconsce per arrivare poi a ritrovarsi nella luce dell'esperienza e della certezza.

Capire così che l'acqua tanto rappresentata è in primis simbolo di vita e rinascita personale.


Dalla presentazione di Barbara Ghisi



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Recensione sul pittore Mirco Lanzi

Nato a Modena, si è formato attraverso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico “Adolfo Venturi” di Modena.

Nel 1990 ha seguito un corso internazionale di litografia presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Mirco Lanzi si dedica all’arte dal 1984, esprimendo sin da subito un carattere meditativo di fare pittura, evidenziando un’estrema accuratezza formale e una compattezza di immagini di elaborata definizione figurativa.

Artista dai tratti delicati ed incisivi, ha sempre ricercato attraverso tutto il suo percorso artistico una forte inclinazione stilistica che esprimesse rigori formali fuori dagli accademisti consueti. L’autore, ha riscoperto nelle sue opere gli elementi della tradizione pittorica e del suo linguaggio, individuando in essi gli stimoli per una personale ricerca sui contenuti e i mezzi espressivi.

Inoltre, lo sguardo dell’artista è focalizzato sul dettaglio, come una lente che sfuma l’immagine, evidenziando tutti i minimi particolari messi a fuoco.


Dalla presentazione di Antonio Castellana



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Recensione sul pittore Mirco Lanzi

“Visioni fra acqua e cielo”


Gli artisti da sempre si confrontano con la natura, con il mare, con il cielo, con i fiori, con i boschi ma anche con la figura umana.

Mirco Lanzi, che vive ed opera a Formigine in provincia di Modena, in questo senso, segue il solco di una tradizione che potremmo definire consolidata nelle tematiche citate, una pittura definibile “di genere”.

Quello di Mirco è un fare artistico accurato, proprio di una personalità che rifugge i rumori della ribalta, a favore di un maggior intimismo e raccoglimento.

Non mancano opere intense che intrattengono lo sguardo del fruitore, per la profondità emotiva che suggeriscono. Diverse sono anche le opere grafiche ed incisorie, compreso l’utilizzo dell’antica tecnica dell’acquaforte con stampe di stupenda fattura.

Non mi è difficile affermare che Mirco Lanzi, titolare di una cattedra di insegnamento al Venturi di Modena, operi con maestria: nessuna stonatura nei suoi colori, le vedute spesso si legano ad inusitate prospettive, come nelle opere a mio avviso straordinarie per intensità emotiva: “ A volo d’angelo”, o “Tuffo senza fine”, entrambe del 2016, queste realizzate con tecnica mista acrilico e acquarello.
Qui il cielo ed il mare trovano l’uomo a fonderli, un tuffatore descritto nella perfetta anatomia di un gesto atletico, è colto nel bel mezzo di un luogo incontaminato fra cielo e mare, finalmente libero di volare come uccello, per poi potersi calare nei flutti del mare come pesce.

Sono poi numerose anche le opere che indagano i fondi marini compreso la variegata flora e fauna. Il cielo poi, sempre azzurro se non leggermente velato, spesso è solcato da volatili, leggeri, che guardano il mare, che mi richiamano ai versi del Carducci nella poesia “Sogno d’Estate”: “… ed il trifoglio rosso vestiva i declivi de' prati, e molli d'auree ginestre si paravano i colli, e un'aura dolce movendo quei fiori e gli odori veniva giù dal mare…”. L’ambiente che ci circonda e la sua cura saranno forse radici di un nuovo futuro?

Quello di Lanzi nel mondo in cui tutto è omologazione, lungi dall’essere un ritorno al passato, pare ai miei occhi uno sguardo lucido sull’avvenire.



10/06/2017 - Dalla presentazione del critico ed artista Franco Bulfarini